Esponi brevemente il contenuto del libro letto, poi soffermati su quello che ti è piaciuto di più motivando la tua scelta ed esponendo le tue considerazioni sulle tematiche trattate dall' autore facendo riferimento anche alle tue esperienze personali.
Quest' estate la mia professoressa d'italiano ci ha assegnato da leggere un libro: "L'inventore dei sogni"di Ian McEwan. Questo libro narra la storia di un ragazzo di nome Peter Fortune. Peter è un bambino un po' particolare, sogna ad occhi aperti e in questo libro racconta le sue avventure immaginarie; sogna di far sparire la famiglia con la "Polvere Svanillina", sogna che la sua vicina di casa sia il ladro che da più di un mese deruba il quartiere, sogna che le bambole di sua sorella prendano vita... I grandi lo considerano strano, per esempio la sua maestra di matematica crede che sia incapace di fare i calcoli perché sul foglio del suo compito in classe non scrive nulla. IN realtà Peter non è un bambino ignorante, durante il compito in classe incomincia a sognare e quando le sue avventure immaginarie terminano non ha più tempo per svolgere il suo lavoro. Spesso incontriamo persone che si rifugiano in un mondo tutto loro, in un mondo dove nessuno può entrare e solitamente le considerano strane. Sbagliano a valutarle in questo modo perché non si può definire una persona "strana" solamente perché sogna ad occhi aperti. Io le definirei "particolari" perché sono persone che si differenzino dalle altre proprio per le loro avventure immaginarie, hanno una propria personalità e questo è l'importante nella società d'oggi, non bisogna essere tutti uguali. A mio avviso questa è la tematica più importante che l'autore sottolinea. Peter mi ricorda tanto un mio compagno delle scuole elementari anche lui era particolare, sognava ad occhi aperti...e tutti noi lo volevamo bene perché, anche se era un po' diverso, aveva una sua personalità.
Noi siamo qui per aiutarvi con i vostri amici, con i fidanzati, con la scuola...potrete trovate tanti consigli in diversi ambiti, temi, indovinelli...e tanto DIVERTIMENTO!
venerdì 27 febbraio 2015
giovedì 26 febbraio 2015
“Il bullismo ha come protagonisti vittime, bulli, gregari e spettatori. Definisci queste figure facendo riferimento anche a esperienze personali o a fatti di cronaca.”
Canzoni, programmi televisivi, film, racconti, libri
ci parlano del bullismo, una violenza, che può essere fisica e psicologica,
contro una vittima, una persona perlopiù debole. Il bullismo oggi è uno dei
fenomeni maggiormente diffusi e si sta sviluppando soprattutto all’interno
delle scuole tra gli adolescenti. Aumentano ogni giorno di più questi casi,
queste notizie sui giornali e in televisione, e si aggravano sempre di più fino
a che le vittime sono costrette a lasciare la scuola e a vivere in un clima di
terrore e a non riuscire a riprendersi più. Il bullismo non è una forza, ma una
debolezza e se un ragazzo picchia o minaccia un altro lo fa per sentirsi forte
e temuto e per nascondere le sue debolezze, la sua sensibilità e non riesce ad
esprimersi in altri modi. Nella maggior parte dei casi, infatti, il bullo vive
in situazione difficili, come problemi di famiglia, e tende a riversare la sua
rabbia sugli altri, anche se questa di sicuro non è una giustificazione. Il
bullo viene temuto dai suoi coetanei, i quali hanno paura di denunciarlo o di
raccontare le violenze subite, e così egli continua, sapendo che non verrà mai
punito. È vero, nascondendo i fatti la situazione peggiora … Ma è così facile a
dirsi! La vittima è tale proprio perché debole e non ha la forza di denunciarlo
e di parlare e così soffre in silenzio, isolandosi; ma anche se questa lo
denunciasse subirebbe lo stesso violenze proprio perché ha parlato e sarebbe,
quindi, un ciclo infinito. Bisognerebbe capire cosa c’è dietro a questi
comportamenti aggressivi e cercare di aiutare i prepotenti, in quanto chi oggi
è solo un bullo, domani potrà diventare un delinquente. La posizione peggiore,
secondo me, all’interno di questi casi sono gli spettatori, la maggioranza
silenziosa, indifferente, i quali offrono un valido appoggio al bullo e ai suoi
gregari, che hanno bisogno di un pubblico, attraverso risatine, battute; ma che
potrebbero diventare una valido aiuto per la vittima informando docenti e
genitori di quello che accade. Spesso
questa posizione è dei ragazzi che vorrebbero aiutare la vittima, ma hanno
paura di diventare i prossimi bersagli e
così tendono all’indifferenza e a tenersi in disparte. Non denunciando
l’accaduto si rendono complici del bullo e non migliorano affatto la
situazione. Bisognerebbe prendere coraggio e dichiarare tutte le violenze e,
magari, parlarne con un insegnante che può influire maggiormente, anche se mi
rendo conto che non è per niente facile. Infine, vi sono i gregari, ovvero gli
scagnozzi del bullo, e senza di loro il questo si ridimensionerebbe in breve
tempo e sono loro a dare la forza e l’energia al loro leader, il loro capo
indiscusso. Facendo una ricerca più approfondita, ho letto che esistono più
tipi di gregari: quello mite, colui che vede il bullo come un eroe e lo ammira
talmente tanto che non si accorge nemmeno dei comportamenti cattivi o tende a
giustificarli. Spesso questo, in assenza del bullo, ha atteggiamenti positivi; non
usa mai la violenza e non partecipa direttamente alle prepotenze; a volte è perfino
bravo a scuola. Poi vi è quello ansioso, che è aggressivo, insicuro con una
bassa autostima, indeciso, agitato e impulsivo. Partecipa alle violenze anche
se cerca sempre il consenso del bullo e in genere non è bravo a scuola. Quello
violento, non teme lo scontro fisico, spesso tende a fare cose vietate, come
bere e fumare, partecipa a pieno titolo alle provocazioni. Il gregario
lusingatore,invece, è il più falso, furbo, meschino; mentre quello carismatico
ha una forte personalità, è astuto e non particolarmente forte sul piano fisico.
Inoltre, esistono vari tipi di bullismo: il cyber bullismo, quello che si
nasconde dietro a un messaggio attraverso sms per minacciarlo o dargli
fastidio; il bullismo fisico attraverso spintoni, calci; quello verbale
attraverso nomi offensivi e sgradevoli; infine quello psicologico attraverso
l’emarginazione da un gruppo o attraverso voci false. Pochi mesi fa, è accaduto
a Napoli un atto di bullismo dove la vittima era un ragazzino di quattordici
anni che è stato seviziato con una pistola ad aria compressa in un autolavaggio
per il semplice fatto di essere grasso. In una sera tre ragazzi dell’età di 24
anni l’hanno bloccato, gli hanno abbassato i pantaloni e soffiando con un tubo
d’aria compressa gli hanno provocato lacerazioni nell’intestino. La vittima è
attualmente nel reparto di terapia intensiva e lotta tra la vita e la morte. I
bulli si difendono dicendo: “Era una gioco, non era nostra intenzione.” Non
solo erano tre contro uno, ma tre ventiquattrenni contro un quattordicenne, per
fortuna gli aggressori sono in galera per omicidio colposo. Spero che un giorno
non ci saranno né vittime né bulli e che sparisca questa forma di violenza che
si sta diffondendo sempre di più.
mercoledì 25 febbraio 2015
Tema
Esponi brevemente il contenuto dei libri letti, poi soffermati su quello che ti è piaciuto di più motivando la tua scelta ed esprimendo le tue considerazioni sulle tematiche trattate dall'autore, facendo riferimento anche alle tue esperienze personali.
Quest' estate la professoressa d'italiano ci ha assegnato da leggere due libri:" Il vecchio e il mare" di Ernest Hemingway. Questo libro narra la storia di un vecchio lupo di mare che, a causa della sua vecchiaia, perde l'abilità nel pescare. Il vecchio è stato accompagnato per tanti anni da un ragazzo, Manolin, ma poiché da ottantaquattro giorni non pescano più nulla, i genitori del giovane lo costringono ad unirsi ad un altro gruppo di marinai. Il vecchio, rimasto solo, decide di imbarcarsi ugualmente. è difficile per un uomo anziano viaggiare in mare aperto, ma il vecchio non perde il coraggio e riesce a pescare un pesce enorme, più grande della sua stessa barca. Passano tre giorni e tre notti difficili nelle quali l'anziano signore tenta di fermare gli squali che vogliono divorare la sua preda, ma è tutto inutile. Alla fine del viaggio fa ritorno alla sua capanna distrutto e senza il pesce che aveva catturato.
Questo libro non mi ha appassionata molto, ma a mio avviso è stato troppo descrittivo, nei minimi particolari, e questo poteva annoiare un po'. Devo dire, però, che mi ha colpito molto il coraggio del vecchio lupo di mare, anche se non aveva speranze ha fatto del suo meglio per salvare la sua preda e da solo ha avuto l'audacia di imbarcarsi in mare aperto. A mio parere una delle tematiche che l'autore ci vuole far comprendere è che per realizzare quello in cui si crede bisogna "mettercela tutta". Io personalmente non sono coraggiosa ma penso che questo libro trasmetta l'importanza dell'essere audaci. Un altro tema affrontato dall'autore è l'amicizia . Il ragazzo, nonostante i genitori gli avessero proibito di frequentare il vecchio, trascorreva del tempo con l'anziano lupo di mare: gli portava il caffè, i giornali, lo andava a trovare nella sua capanna... Questa problematica nel libro non viene particolarmente sottolineata ma, secondo me, è comunque molto importante.
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