Uno degli ultimi film
che ho visto mette in risalto proprio il periodo precedente alla prima guerra
mondiale, la Bella Epoque,
caratterizzato da diverse scoperte che, secondo il popolo, aprivano le porte di
un nuovo mondo. Tra queste vi è quella del cinema, da parte dei fratelli
Lumiere e da Melies. In quell’epoca i film erano brevi e muti; infatti la prima
proiezione ritraeva soltanto un treno che arrivava in stazione e,alla visione
di ciò, il pubblico scappò impaurito. Andando avanti nel tempo la
cinematografia si è sviluppata: dai negativi alle videocamere, dal bianco e
nero ai colori HD. “Hugo Cabret” è un
film che tratta di un orfano,appunto Hugo, che vive da solo nella stazione
principale di Parigi. Egli, dopo la morte dello zio, ha il compito di tenere in
funzione gli orologi presenti nella stazione . Il padre di Hugo,morto in un
incendio, stava lavorando alla creazione di un robot, a cui manca una chiave a
forma di cuore. Il protagonista incontra Isabelle, la proprietaria della chiave
del robot, e,insieme, riscoprono un vecchio regista, Melier. Nella parte conclusiva
del film si scopre che il patrigno di Isabelle è Melier che, durante la 1°
guerra mondiale per disperazione e perché non si sente più voluto, decide di
bruciare tutti i suoi film. Cosa lega Hugo a Melier? Il robot. Melier non ebbe
il coraggio di bruciare anche la sua creazione, così lo lascia in un
laboratorio e poi viene preso dal padre di Hugo. Il genere di film che
preferisco è horror, anche se molte visioni al cinema sono vietate ai minori di
14 anni e quindi mi impediscono di vederli. Il mio film horror preferito è sicuramente
“The Ring” di Verbinski, dal quale è tratta la
frase “Tra 7 giorni morirai”. Adoro questo film poiché mi ha fatto
tremare dalla paura, mi ha coinvolto ed ha creato suspense. Credo che un film
deve sempre coinvolgere il pubblico ed avere una metafora. Un altro genere che
mi piace è la commedia poiché,essendo molto sensibile, mi commuovo facilmente.
Un film che mi ha colpito è stato Finn,
visto a Giffoni film festival, mi ha preso particolarmente poiché mette in
risalto la passione di un bambino e della madre defunta : la musica. Un altro
film molto interessante è stato Hachiko, con Richard Gere, che narra dell’amore
profondo che lega il cane al suo padrone.
Esistono,però, anche i lati negativi del cinema: a differenza dei libri
limitano la fantasia e quindi non si può fantasticare sulle scene e sui
personaggi. Infatti, mi è capitato che,dopo aver letto un libro, sono
andata a vedere il film e ne sono rimasta delusa come ad esempio “Bianca come
il latte, rossa come il sangue” dove i personaggi non assomigliavano affatto a
quelli che mi ero immaginata. Resterei ore ed ore a
descrivere i film che ho visto, soprattutto dopo due anni di partecipazione
alla giuria del GFF ma, vi annoierei. Dunque,
penso che il cinema sia stata una grande invenzione poiché dà la
possibilità di “immergerti” in qualsiasi storia, sia con la bravura degli
attori che con le immagini proiettate. Devo essere sincera:
preferisco i libri! J
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