Saba nella poesia “Goal” descrive in pochi
righi la folla, così entusiasta che stava per invadere il campo. Sempre più
spesso si sente parlare di fenomeni e sui giornali troviamo il numero di danni
o feriti causati dai tifosi, riguardanti nella maggior parte dei casi il
calcio, in cui questi rovinano alcune zone della città, lanciano fumogeni. Il
calcio, principalmente, che dovrebbe essere uno spettacolo e oggetto di cronaca
non solo per i goal ed i gesti atletici ma per gli scontri tra tifosi prima
della partita che si cimentano a lanciare lacrimogeni e petardi ai
pullman dei tifosi rivali e alla polizia se questi arriva in loro soccorso. Alcuni
episodi più cruenti e più tristi sono la morte di un membro delle Forze dell’Ordine, l’ispettore
Raciti e di un tifoso ventenne laziale. Questi fatti sono solo alcuni dei più
gravi, perché si potrebbe anche parlare delle centinaia di persone ferita da
lacrimogeni lanciati dai tifosi della squadra avversaria. Un esempio è la
strage dello stadio Heisel di Bruxelles avvenuta il 29 maggio 1985 a Bruxelles nel
corso della partita di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, dove gli
ultrà inglesi, ubriachi ed insoddisfatti dell’andamento della partita
abbatterono la parete divisoria che li separava dai tifosi italiani e ciò
comportò 32 vittime italiane e moltissimi feriti. Inoltre la partita fu giocata
ugualmente nonostante i morti presenti ancora sugli spalti per motivi di ordine
pubblico. Oltre alle vittime degli stadi, vi sono anche casi in cui a
risentirne è la città in cui si ospita la tribuna avversaria, ad esempio
l’accaduto di Roma di qualche giorno fa, dopo una partita contro una squadra olandese,
i tifosi di questa hanno rovinato piazza di Spagna con bottiglie di birra,
palloncini e così via. Un numero impressionante di monumenti scheggiati, circa
110 tra cui la fontana di piazza di Spagna, strade imbrattate, auto, motorini e cassonetti colpiti: una città
violata di milioni di euro, e quanti sono ancora da decifrare. Notizie di
cronaca che ci lasciano di stucco e, purtroppo, questi tipi di fenomeni si
stanno sviluppando sempre di più. Infinite volte sono successi episodi simili che nascono dalla competizione e dalla in sportività dei tifosi. Il valore dello sport ci viene insegnato fin da
piccoli. Fin da bambini cercano di farci imparare dai valori significativi
anche per la vita: quante volte abbiamo sentito dire frasi tipo ‘l’importante è
partecipare, non vincere’? oppure ‘il gioco di squadra è fondamentale’? o anche
‘bisogna saper perdere’?. Sono frasi che anche nella quotidianità sentiamo in continuazione,
ma allora perché vi è la violenza negli stadi? Perché gente che vive lo sport
in maniera ‘sana’ deve aver paura di andare allo stadio per colpa di altri
tifosi? Sarebbe bello poter avere delle risposte logiche a queste domande,
bisognerebbe porgere tali quesiti agli ultras.
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