domenica 1 marzo 2015


                                                                                        Tema

Primo Levi ci ammonisce a non dimenticare ciò che è avvenuto nei campi di concentramento durante la seconda guerra Mondiale.  Lo ritieni giusto? Secondo le tue conoscenze credi che quell’ ammonimento sia stato efficace?

Primo Levi nella sua poesia “se questo è un uomo”  ci ammonisce a non dimenticare ciò che è avvenuto nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. Sono rimasta particolarmente  colpita dagli ultimi versi dove l’autore manda una maledizione a tutti coloro che oseranno ripetere questi maltrattamenti e queste discriminazioni. Primo Levi è stato uno dei pochi ebrei sopravvissuto ai campi di concentramento. In tutti i suoi racconti c’è tanta sofferenza e tanto dolore per questi atti di crudeltà e di prepotenza. Lui racconta nei minimi particolari alcuni momenti tristi della deportazione. È stato sicuramente un capitolo della storia terribile che tutti noi vorremmo dimenticare… Quei poveri ebrei sono stati maltrattati e uccisi solamente perché non corrispondevano alla razza ariana. Sono stati rinchiusi, sterminati, picchiati…hanno dovuto soffrire per la separazione dalla propria moglie e dal proprio figlio. Gli uomini e le donne nei campi di concentramento hanno perso la loro dignità. A le donne vennero tagliati i capelli e non vennero più riconosciute con il proprio nome ma venivano identificate con  un numero. Gli uomini, invece, erano costretti a fare lavori umili, a lavorare nel fango, a lottare  per un pezzo di pane e a morire per “un si o per un no”. Tutto ciò che era accaduto agli ebrei è stato scoperto solamente alla fine della Seconda Guerre Mondiale quando i sovietici entrarono nel campo di concentramento tedesco. Purtroppo ancora oggi, nonostante si sia parlato e si parli di questi crimini, nel mondo ci sono ancora forme di discriminazioni verso alcune popolazioni. Una di queste,  è finita solamente nel 1990, ed è stata l’apartheid contro i neri,  a quest’ultimi era proibito “camminare sullo stesso terreno dei bianchi” e per farlo avevano bisogno di un’autorizzazione concessa a pochi. Sia in televisione sia tramite filmati si è venuti a conoscenza di tutto ciò che riguarda la storia degli ebrei. Per ricordare ciò è stata istituita la giornata della Memoria, il 27 gennaio, e in questo giorno in tutte le scuole ci sono manifestazioni “per non dimenticare”.  Noi tutti vorremmo dimenticare ciò che è accaduto ma l’uomo non può progettare il proprio futuro senza conoscere la storia del suo passato, senza sapere cosa è successo prima per evitare di ripetere gli errori fatti.

Nessun commento:

Posta un commento